Grenada è un'isola-nazione nel Mar dei Caraibi sud-orientale, che comprende anche le Grenadine meridionali. È la seconda più piccola nazione indipendente nell'emisfero occidentale (dopo Saint Kitts e Nevis): ha una superficie di 344 chilometri quadrati e una popolazione di circa 90 mila abitanti. Ex-colonia britannica, indipendente dal 1974, sotto la guida del primo ministro Sir Eric Gairy, dapprima molto popolare in quanto capo del Grenada United Labour Party, da lui fondato nel 1950, che aveva giuidato il Paese all’indipendenza, e poi fortemente contestato dopo la rielezione nel 1976.
Si parlò apertamente di brogli, si accusò Gairy di voler instaurare una dittatura nel Paese, ma quello che preoccupava maggiormente le capitali dei Paesi alleati (USA e Gran Bretagna, principalmente), era la sua evidente instabilità mentale, non tanto perché sostenitore dell'esistenza degli extraterrestri al punto da parlarne pubblicamente all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (anche il Presidente americano di quel tempo, Jimmy Carter, era convinto della loro esistenza, e dichiarò in diverse occasioni di avere visto degli UFOs), ma perché dedito al culto dei riti voodoo e della santeria; viveva circondato di stregoni e fattucchiere, e pretendeva di esorcizzare personalmente ogni persona a suo dire "posseduta".
L'opposizione, sostenuta anche dagli Stati Uniti, prese rapidamente la forma di violente proteste civili, che trovarono la loro naturale guida nel New Joint Endeavor for Welfare, Education, and Liberation (New JEWEL Movement, NJM tout court), un movimento di vaga ispirazione marxista, guidato da uno studente di economia laureato a Londra, Maurice Bishop, che rovesciò Gairy con un colpo di stato incruento, il 13 Marzo 1979, mentre il primo ministro stava parlando di UFOs al Palazzo di Vetro. Bishop, che per anni aveva seduto nel parlamento dell'isola come capo dell'opposizione, fu nominato primo ministro, con la prima preoccupazione di sospendere la costituzione e mettere fuori legge tutti i partiti tranne il suo. Non è chiaro se Bishop, persona fino a quel momento equilibrata e moderata, nonostante le sue idee marxiste, agisse di suo o fosse manovrato dal comitato del partito, infiltrato da agenti della DGI, di certo rimane il fatto che Grenada divenne rapidamente il secondo stato marxista dell'area dopo Cuba.
Bishop instaurò immediatamente stretti legami con Cuba, e diede il via a numerosi progetti, fra i quali i due più controversi furono senz'altro la costruzione dell'aeroporto di Salines, nella parte meridionale dell'isola, e la creazione di un nuovo esercito: il People's Revolutionary Army, PRA. L'aeroporto di Salines era ritenuto una minaccia militare dalla nuova amministrazione americana di Ronald Reagan (dalla sua pista, prevista della lunghezza di 2700 metri, potevano operare anche bombardieri pesanti), e il PRA veniva giudicato dagli oppositori uno spreco di denaro e, sostanzialmente, uno strumento di potere nelle mani del NJM.
Il 13 Ottobre 1983, vi fu un nuovo colpo di stato, a opera di una fazione del NJM guidata dal vice primo ministro Bernard Coard; pare che Fidel Castro in persona avesse ordinato il putsch, preoccupato da un riavvicinamento dell'isola agli USA. Bishop venne arrestato, ma la popolazione si riversò in strada e cercò di liberarlo dalla prigione dove era detenuto. Le guardie aprirono il fuoco uccidendo centinaia di cittadini disarmati, successivamente Bishop venne fucilato insieme a molti membri del governo che gli erano rimasti fedeli in circostanze mai completamente chiarite.
A questo punto l'esercito, comandato da Hudson Austin, formò una giunta militare e prese il potere, mettendo il Governatore Generale britannico, Paul Scoon, agli arresti domiciliari. Vennero annunciati anche 4 giorni di coprifuoco totale: chiunque fosse stato sorpreso in strada sarebbe stato immediatamente ucciso.
L'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali richiese agli Stati Uniti, Barbados e Giamaica di stabilizzare la situazione a Grenada. Si trattava di una pura formalità, perché gli USA avevano deciso di intervenire comunque, preoccupati che l'isola cadesse definitivamente nella mani di Castro, e questo benché il lider maximo, fiutando i guai nell'aria, avesse preso le distanze dai fatti di Grenada: già il 20 Ottobre, l'Avana si era dichiarata "profondamente costernata" per gli eventi dell'isola, e aveva deplorato l'inutile spargimento di sangue. Castro in persona aveva ricordato Bishop come un suo caro amico. Il 22 il dittatore dichiarò pubblicamente che i "consiglieri" cubani presenti nell'isola (ufficialmente medici e ingegneri impiegati in aiuto alla popolazione locale), non sarebbero intervenuti in caso di invasione americana (come? Brandendo bisturi e badili?, nda) se non direttamente attaccati. Addirittura il governo cubano offrì la sua collaborazione per l'evacuazione dei cittadini stranieri (soprattutto studenti americani della locale facoltà di medicina) rimasti bloccati nell'isola dagli scontri.
Fonte: http://avvenimentimilitariestorici.over-blog.it