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Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, afferma che il DNA può inviare impronte elettromagnetiche di se stesso a cellule lontane e fluidi. Per essere più precisi alcuni enzimi ricreano il DNA, servendosi dell’impronta elettromagnetica. Tutti i dettagli degli esperimenti non possono essere ancora a nostra disposizione, ma alcune notizie sono state diffuse.

 

 

Due provette adiacenti, e fisicamente separate, sono state collocate all’interno di una bobina di rame e sottoposte ad un debole campo elettromagnetico di 7 hertz. L’apparato viene isolato dal campo magnetico naturale terrestre per evitare interferenze. Una provetta contiene un frammento di DNA lungo 100 basi, una seconda provetta contiene acqua pura distillata. Dopo 16 – 18 ore, entrambi i campioni vengono sottoposti ad un metodo di routine usato per amplificare tracce di DNA, utilizzando enzimi, al fine di poter fare molte copie del materiale originario. Si tratta di una reazione a catena, detta polimerasi (PCR).

Dopo questo procedimento, il frammento di gene è stato recuperato in entrambe le provette, anche se una conteneva solamente acqua distillata! Va detto che la soluzione originale del DNA, la cui composizione per ora non è stata rivelata, viene sottoposta a diversi cicli di diluizione, prima di essere immersa nel campo elettromagnetico. Si parla di un rapporto di 1 a 10, il frammento di DNA “fantasma” è stato recuperato solo tra la settima e la dodicesima diluizione del DNA originale.

I fisici del Team di Luc Montagnier affermano che il DNA emette onde elettromagnetiche a bassa frequenza, che danno l’impronta del DNA alla struttura delle molecole dell’acqua.

L’acqua è in grado di tenere informazioni ricevute e memorizzare le caratteristiche della sequenza del DNA. Montagnier ha affermato che molte specie di batteri e tanti virus danno segnali elettromagnetici esattamente come fanno alcune cellule umane malate.

Grazie agli studi di Montagnier e dei suoi collaboratori, potranno essere curate alcune malattie come l’autismo e varie malattie neurodegenerative come la fatica cronica e la sclerosi multipla, con un diverso approccio farmacologico. Secondo Montagnier tali malattie sono causate da agenti infettivi. L’acqua si comporta esattamente come un nastro magnetizzato, conserva l’impronta magnetica di virus contenuti in precedenza, anche quando questi sono stati cancellati e trasmette un messaggio di natura magnetica, che è ancora in grado di essere riprodotto.

I campi magnetici estremamente deboli possono avere conseguenze positive e negative sulle nostre cellule.

Effetti positivi: innescano le difese immunitarie naturali dell’organismo e preparano il nostro corpo a proteggersi dai virus realmente pericolosi o virus che scatenano malattie degenerative. Effetti negativi: malattie derivanti dalla troppa esposizione ai campi elettromagnetici, danni causati dalle onde radio e dai telefoni cellulari.

Luc Montagnier ha parlato pure di debolissimi influssi magnetici che provengono dai corpi celesti, che hanno delle influenze su cellule e DNA.

Grazie a questi esperimenti, in futuro, si potranno avere rimedi farmacologici senza effetti collaterali, rimedi farmaceutici senza tossicità, diluiti in acqua distillata, alla quale rilasciano la propria capacità di azione, prodotta dal loro segnale elettromagnetico.

Daniela Asaro Romanoff

Fonte: http://www.wateronline.info

Documento Scientifico: "Transduction of DNA information through water and electromagnetic waves"


 

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