Sin dai tempi antichi esistono racconti di persone rapite dal Piccolo Popolo e portate nell'Altromondo contro la loro volontà, oppure di temerari rimasti imprigionati in una Collina (Sidhe) per essere stati tanto avventati da mangiare o bere qualche delizia appartenuta al Piccolo Popolo, acquistando così parte della loro natura fatata.
Uno dei primi esempi di cui siamo a conoscenza è la storia di Malekin, riportata nella Cronaca medievale di Ralph di Coggeshall. Questa storia è uno degli esempi più comuni di rapimento, un Changeling, un bambino mortale portato via alla propria madre mentre ella era al lavoro nei campi. Questi piccoli, venivano spesso trattati con ogni riguardo, e finivano per essere accettati come Esseri Fatati essi stessi. Altre versioni più sinistre però, soprattutto di origine Irlandese e Scozzese, sostengono che i piccoli fossero rapiti per essere sacrificati al Diavolo al posto di bimbi del Piccolo Popolo. Abbiamo comunque già trattato più dettagliatamente l'argomento Changelings.
Non soltanto i bambini erano in pericolo però. Le Fate spesso rapivano anche giovani prestanti, sia per la loro bellezza, finendo per divenire gli amanti umani di qualche principessa, che per la loro prestanza fisica. Venivano infatti utilizzati anche come schiavi nelle miniere, in genere di ferro, metallo odiatissimo dai Fatati che non potevano venirne a contatto o per le violentissime partite di Hurling, sport di origine mitica che si pratica ancora oggi in Irlanda.
Tuttavia le ragazze rimangono la preda preferita del Piccolo Popolo. Le giovani partorienti venivano spesso rapite per fare da balie alle fate neonate, in quanto pare che le loro madri naturali producano un latte di scarsa qualità, e il momento in cui esse erano più esposte al pericolo era il lasso di tempo che intercorreva tra la nascita e il battesimo del bimbo. Molte storie raccontano di rapimenti di giovani madri falliti grazie ai saggi accorgimenti adottati dai mariti o dalle madri stesse, e a volte i rapitori fatati venivano intercettati proprio nel momento in cui commettevano il fatto, venendo poi ovviamente scacciati, solitamente con l'uso del ferro tanto odiato o con l'invocazione di qualche santo cristiano, oppure la vittima veniva salvata dall'Altromondo con qualche stratagemma, spesso indicato dalla stesse prigioniera. Ma non sempre queste storie avevano un lieto fine. In alcuni casi il salvataggio falliva, spesso per colpa della codardia del marito, più che per la malignità delle fate. Ad esempio, nel racconto "THE LOTHIAN FARMER'S WIFE", riportato da Douglas in "Scottish Fairy and Folk Tales", il destino della moglie viene compromesso proprio dal marito vigliacco che rimase nascosto e non la portò via da una processione di fate durante la notte di Halloween. La cattura di belle e giovani donne, per divenire le spose di re o Principi delle Fate, era quasi comune come quella della madri che allattano. In questi casi, non sempre la vittima è contraria, anzi. Ci sono esempi di fanciulle che provano vero amore nei confronti dei loro mariti fatati, e che non ne vogliono sapere di tornare indietro, in quanto la vita che conducono nell'Altromondo è agiate e serena.
Fonte: http://mcglenmysteries.blogspot.it