Le schede-computer single-board come la Raspberry Pi Zero costano attorno ai 12 Euro, ed hanno prestazioni paragonabili ad alcuni computer Pentium 3. Grandi poco di piu' di una pennetta usb, queste schede sono molto versatili ed utilizzabili con diversi sistemi operativi "leggeri" (tra cui Android ed alcune versioni di Linux). In questo articolo vedremo la possibilita' dell'Ansu di costruire dei computer da polso mediante queste schede elettroniche.
I sistemi operativi vengono caricati dentro delle schede micro-SD, che sono come dei dischi fissi in miniatura, si consiglia di utilizzarne dalla classe 10 in poi.
Le schede micro-SD sono conservate solitamente dentro custodie-adattatori che le difendono dagli urti, ma anche permettono di caricare o scaricare i dati da milioni di prese SD ancora in circolazione.
L'Ansu possiede diverse schede single-board, usate per diversi esperimenti per costruire strumentazione elettronica a basso costo. Qui sotto potete vedere una delle Raspberry Pi Zero W in dotazione, con tanto di cavi accuratamente scelti.
Nel primo test qui sotto si tratta di usare la Raspberry Pi Zero in modalita' desktop, come se si trattasse di un computer a basso consumo di energia, che manda immagini su un grosso monitor con presa video Hdmi.
Volendo esaltare la prova come se si trattasse di un computer desktop ecco tastiera e mouse classici, ma nulla vieta di utilizzare una piccola tastiera-mouse collegata mediante wireless alla scheda single-board.
La configurazione iniziale del sistema operativo dimostra intanto la possibilita' di usare questi mini-computer per diffondere immagini dai grossi monitor utilizzati durante le conferenze, la fluidita' del rapporto tra il mouse e le reazioni del sistema operativo (Linux Raspbian con il desktop "leggero" Pixel) sul monitor e' accettabile.
Le finestre dei vari programmi si aprono attivandole dal Menu', il mini-computer non e' pensato per fare da desktop effettivo ma per altri usi piu' "leggeri" che richiedono meno uso di risorse dalla grafica pesante.
Soddisfatto il primo test (prendendo coscienza di possibili utilizzi e limiti) lasciamo l'ipotetico uso come desktop per addentrarci in un altro ramo. Ci sono dei piccoli monitor display Lcd a basso costo che possono essere abbinati alle schede della famiglia Raspberry.
L'installazione del driver dentro Linux Raspbian non e' facile per i meno esperti, durante l'operazione la risoluzione del monitor cambia e sullo schermo grande con l'attacco Hdmi sembra di vedere delle scritte giganti.
L'operazione e' completata dal riavvio, ora il piccolo display puo' interagire direttamente con il sistema operativo Linux Raspbian contenuto dentro la scheda micro-SD della nostra Raspberry Pi Zero W.
Ecco pronta la base per avere un computer da polso per l'Ansu e le sue attivita', oppure uno smartphone, oppure un tablet, oppure un controllo di strumentazione dedicata. Un computer da polso non deve essere impugnato e lascia una mano libera, puo' teoricamente anche comandare un drone in volo, oppure gestire macchinario sofisticato da remoto.
I fili si possono togliere, essendo "touch" il display non occorre piu' ne' il mouse ne' la tastiera (che diventa virtuale e richiamabile come negli smartphone).
Qui sopra e qui sotto si vedono due diversi esempi di tastiere virtuali, utilizzabili digitando sul display stesso.
Per eliminare i fili e rendere "portabile" il computer da polso c'e' anche da comprare una batteria lipo compatibile.
Qui sotto si puo' vedere il sito Ansuitalia in cui ci troviamo che e' consultabile anche da questo piccolo hardware.
Qui sopra e qui sotto si vede un programma di installazione di software aggiuntivi incorporato in Linux Raspbian, per semplificare di ottenere le risorse che potessero servire.
Qui sotto si vede un piccolo dispositivo dell'Ansu del tipo descritto nell'articolo, a confronto con una pennetta usb per intuirne le dimensioni.
Si puo' partire dai case realizzabili con le stampanti 3D (esempi sotto) per modificarne le dimensioni, cosi' da poter avere tutte le custodie che si possano desiderare, anche adatte ad avere un elastico che tiene fermo il mini-computer al polso.
I due diversi test qui sopra possono sembrare una difficolta', infatti una volta attivato su un Linux Raspbian il driver per il mini-display ad ogni avvio ci sara' una piccola risoluzione del video. Come ovviare a basso costo? Si possono avere due diversi sistemi operativi sulla stessa scheda micro-SD, ma cosi' si dimezza lo spazio utilizzabile per i vari file. Un altro trucco e' avere due diverse schede micro-SD (di colori diversi per essere velocemente identificate), con due diversi Linux Raspbian (uno con il driver per il mini display e l'altro per i monitor Hdmi, consentendo un utilizzo in modalita' desktop, per esempio durante le conferenze).
Nel caso dell'Ansu l'opzione preferita e' stata quella di mettere due diversi driver nello stesso sistema operativo, cosi' da poter riutilizzare il monitor Hdmi oppure il piccolo display Lcd mediante due diversi comandi all'interno del Menu' (il dispositivo si riavvia automaticamente).
Ecco il primo esemplare di prova costruito, la sua protezione in plastica non impedisce di collegare i cavi mini-usb, mini-Hdmi e lo zoccolo di collegamento per il piccolo display.
Ecco qui sotto la struttura se viene collegato il mini display Lcd.
Ecco qui sotto i classici cavi abbinati a questo tipo di scheda: un convertitore da mini-Hdmi ad Hdmi normale porta il segnale video ad un grosso monitor con il cavo nero a sinistra, in centro la mini-usb diventa una serie di 3 attacchi usb normali grazie ad un convertitore (che ha anche un attacco Ethernet per collegarsi su Internet, se si volesse fare a meno del collegamento wireless), a destra un alimentatore (riciclato da uno smartphone rotto che e' stato buttato via) dotato di porta mini-usb assicura i classici 5 Volt continui.
Una tastiera-mouse (piccola) collegata via wireless ad una porta usb permette sia di scrivere, sia di spostare il puntatore. Nell'esempio qui sotto al sistema viene aggiunta anche una classica memoria usb, con cui caricare o scaricare dei file.
Questi piccoli sistemi informatici sono economici, versatili, richiedono poca energia elettrica ed occupano poco posto, una manna per le future realizzazioni elettroniche del nostro gruppo nazionale.
D.D., Ansu.