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Presenta delle fortissime analogie con quanto verificatosi qualche anno fa a Canneto di Caronia, nel Messinese, il fenomeno delle autocombustioni inspiegabili che hanno costretto negli ultimi giorni una famiglia di Cisternino, in provincia di Brindisi, a lasciare la propria abitazione, una villetta, di costruzione recente, in contrada Casalini nelle campagne della Valle d’Itria. Se ne dice convinto, il vicesindaco della cittadina pugliese, l’avvocato Vito Zizzi.

 

31 marzo 2014

A prendere fuoco a partire dallo scorso 15 marzo, in vari punti della casa, sono stati una busta di plastica contenente tappi di sughero, un contenitore di rifiuti, due tappeti, un fustino del detersivo, un sacchetto di cotone, quattro cartoni contenenti bottiglie di vetro. Sei in tutto gli episodi. Ovviamente scioccata la famiglia di Biagio Bufano, 45 anni, che ha dovuto trovare riparo in un’abitazione messa a disposizione da alcuni parenti.

Da 15 giorni, aiutato da amici e parenti, organizza delle ronde e un monitoraggio continuo per individuare la causa. Perfino il figlio minorenne si è trovato ad assistere ai roghi improvvisi. Intanto ha presentato un esposto alla Procura e ai carabinieri. Sono stati interessati anche la Prefettura, la Asl, l’Arpa, la Protezione civile regionale, l’amministrazione comunale, i vigili del fuoco che in un caso sono anche dovuti intervenire sul posto.

Dopo qualche giorno di tregua, sabato pomeriggio si è verificato l’ultimo episodio quando ormai la famiglia aveva lasciato l’abitazione. Tutti i mobili sono stati evacuati e perfino le porte interne sono state scardinate, per metterle al riparo da incendi più vasti che potrebbero danneggiarli. All’interno sono state lasciate solo alcune ‘esche’, punti in cui è stato sistemato materiale, soprattutto plastica, in modo da verificare se le autocombustioni misteriose continuano.

Il fenomeno di Cisternino ”è praticamente uguale”, sottolinea Zizzi, a quello verificatosi a Canneto di Caronia, nel 2004. “Le analogie si riferiscono alle modalità con le quali si verificano i fatti; agli orari, sempre di pomeriggio dalle 16 alle 19; la periodicità, cioè ogni 48 ore. Come accadeva in Sicilia, molte volte non c’è fiamma ma si avverte puzza di plastica bruciata, e questo sta avvenendo anche in abitazioni limitrofe”.

Una circostanza probabilmente ”ricollegabile ai fili della corrente elettrica nei muri. La preoccupazione nostra – aggiunge – è che il fenomeno si estenda ad altre abitazioni. In Sicilia non si è mai saputo ufficialmente quali sono le cause. Gli episodi si sono esauriti dopo un vertice ad alto livello”, evidenzia.

”Secondo me delle cause c’erano – dice Zizzi – ma non sono state rese pubbliche. Visto che il fenomeno di Cisternino è praticamente uguale a quello, crediamo che la causa sia più o meno la stessa. Comunque siamo in una fase di accertamento”.

Nei giorni scorsi Bufano, insieme a Zizzi e ad altri amministratori, è stato ricevuto dal prefetto che ha suggerito un approfondimento di indagini e ha garantito interessamento presso il corpo dei vigili del fuoco per coadiuvare le azioni messe in piedi dall’amministrazione comunale e dalla stessa ‘vittima’ per capire le cause. Nella casa sono state installate delle telecamere e dei rilevatori di fumo ma finora non e’ stata individuata alcuna causa plausibile. “È stato interessato anche un ingegnere di un certo livello”, spiega Zizzi. Nei pressi della abitazione sorge, infatti, un’antenna della telefonia mobile.

Sul posto è intervenuto anche un tecnico dell’Arpa di Brindisi. ”Abbiamo fatto una ulteriore richiesta all’Agenzia per l’ambiente – conclude Zizzi – per monitorare almeno per 48 ore di seguito e di pomeriggio visto che il fenomeno si verifica dalle 16 alle 20. Fare il monitoraggio solo di mattina non ha senso”.

Fonte: http://www.siciliainformazioni.com

 

 

 

TG del 26.03.14

 

 

2014-03-30

CISTERNINO – Processi di autocombustione inspiegabili in casa di Biagio Bufano di Cisternino, che da diversi giorni è tormentato da incendi misteriosi.

Alle 19.20 del 15 marzo nel vano adibito a garage si è incendiata una busta in plastica contenente tappi di sughero; alle 19.20 del 17 marzo nel vano seminterrato si è incendiato un contenitore di rifiuti;
alle 19.20 del 20 marzo nel vano scale si sono incendiati due tappeti sintetici e un fustino contenente detersivo per lavatrice;
alle 17.10 del 22 marzo si è incendiato un contenitore in plastica contenente una busta con verdura, materiale organico, quattro cartoni contenenti bottiglie in vetro;
alle 16.20 del 24 marzo all’interno del ripostiglio si è incendiato un sacchetto di cotone contenenti sacchetti in plastica.

Lo scrive e firma Biagio Bufano, un uomo di 45 anni, che elenca gli episodi verificatisi in casa dal 15 marzo in poi, per l’ultimo dei quali è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco e anche di un professionista esperto in rilievi del magnetismo terrestre, il quale non ha fornito spiegazioni scientifiche “rilevanti”.

Forse potrebbe dipendere dal fatto che nelle vicinanze dell’immobile è installata una antenna di telefonia mobile e una cabina di decompressione a gas metano. Sta di fatto che l’episodio sia avvenuto solo nell’abitazione del Sig. Bufano mentre nelle abitazioni circostanti non sono stati registrati casi simili, eccetto qualche difetto nelle comunicazioni telematiche.
Si spera che prima possibile si sappia da cosa è dipeso questo strano fenomeno.

Fonte: http://www.videoandria.com

 

 

 

Martedì 08 Aprile 2014 alle 22:36

Dopo gli incendi, a Cisternino muti i cellulari.

A Casalini non c’è pace. Dopo i fenomeni di autocombustione nella casa di Biagio Bufano, il 45enne che con il suo esposto alla Procura della Repubblica ha sollevato il caso e portato la frazione di Casalini all’attenzione della cronaca nazionale, ora a mugugnare sono i proprietari di telefonini che lamentano la presenza di un segnale debole, che crea disagio nell’uso dei cellulari.

L'antenna. La popolazione brontola sotto voce e commenta: «Abbiamo risolto un problema, ma ora dobbiamo risolverne un altro». E così l’antenna di telefonia mobile continua a rimanere sempre al centro dell’attenzione o nell’occhio del ciclone. Sorvegliata speciale da parte dell’Arpa.

Più sereno Biagio Bufano. Nella sua casa i fenomeni di incendi sono ormai cosa passata. Da diversi giorni non si registrano eventi strani. Piazza Pertini è oggi una piazza libera, la macchina del servizio civile, sempre presente nei giorni caldi e pronta per qualsiasi evenienza, ha smesso di presidiare la casa e l’Ufficio Postale. Il camion dei vigili del fuoco è un vacuo ricordo. Del tutto sparito pure il nauseabondo odore di plastica bruciata. Malgrado tutto, Biagio Bufano è in continua vigilanza. «Il mio intendimento – spiega Biagio – sin dal primo momento è stato quello di denunciare i fenomeni strani che si sono verificati nella mia casa e comprendere le cause che hanno procurato tutto questo pandemonio, non certo procurare allarme sociale negli abitanti della frazione. Da qualche giorno è sceso il silenzio, ma tutta questa tranquillità non mi convince più di tanto. Ho fiducia nel lavoro della Procura e, sul piano strettamente personale e di mia competenza, ho dato mandato ad un pool di tecnici, geologi e fisici di effettuare ricerche tecniche per arrivare alla soluzione del caso, alla verità scientifica. Noi siamo i danneggiati, abbiamo cambiato casa ed è cambiata la vita mia e di tutta la mia famiglia. Quello che è accaduto non è uno scherzo che può passare in secondo ordine. E’ vero da alcuni giorni siamo tutti quanti più tranquilli. Ma è una tranquillità che mette ansia e procura angoscia. Non riesco a dare una risposta certa».

A perdere la pace anche il cagnolino di casa Bufano, un bastardino rimasto all’improvviso tutto solo e triste nella grande casa. All’ingresso appeso ad un filo le foto giganti dei casi di incendi strani avvenuti nella seconda metà del mese di marzo in diversi punti dell’abitazione, dapprima nel vano adibito a garage, poi nel vano seminterrato, nel ripostiglio e ancora in garage. In tutto sei casi.

Fonte: http://www.quotidianodipuglia.it

 

 

24 Aprile 2014

Incendi misteriosi, il sindaco: "Non ci sono tracce di onde magnetiche. Sigilliamo la casa e vediamo se succede ancora". Bufano: "State sottovalutando tutto"/VIDEO

Donato Baccaro, sindaco di Cisternino, stavolta non siede accanto a Biagio Bufano, nel salone della parrocchia di Casalini. Chiede di prendere la parola dopo che il fabbro ha salutato i convenuti e insieme al sacerdote ha recitato il Padre Nostro. Baccaro fornisce per la prima volta un dato tecnico oggettivo e incontrovertibile: “Fino a questa mattina, dai rilievi effettuati dall’Arpa non emergono emissioni al di sopra della norma, anzi, le onde radio a Casalini sono ben al di sotto dei limiti consentiti. E anche sabato pomeriggio, nell’orario in cui in casa Bufano si è verificato il nuovo incendio, non c’è stato assolutamente nulla di irregolare. Nessun picco elettromagnetico”. Poi si volta verso Biagio: “Bisogna stare attenti a non procurare allarmi che possano generare nella popolazione un disagio. Tutto deve essere ponderato”.

Nel giallo dei misteriosi incendi di Casalini questa sera, nell’assemblea cittadina convocata da Biagio Bufano, il sindaco assume una posizione più netta: “Possiamo escludere che il ripetitore telefonico della Wind (quello collocato a pochi metri dalla villetta in cui si sono verificati gli episodi, ndr) sia la causa delle fiamme”. Quindi la proposta: “Pur con tante telecamere e tutta la tecnologia, siamo stati sfortunati perché mai nessuno degli incendi è stato ripreso al momento in cui si è innescato. La mia idea è di sigillare la casa, fare installare ai vigili del fuoco e ai carabinieri delle ‘esche’ ognuna sorvegliata da una telecamera e fare in modo che nessuno entri. Nel momento in cui ci dovesse essere un incendio e si avrà la certezza che nessuno era all’interno della casa, Biagio sarai più forte”.

La risposta di Bufano è piccata: mette le chiavi sul tavolo. “Le lascio qui, l’ho detto sin dal primo momento. Vedere voi ora cosa dovete fare. Qua ci stanno bombardando, stasera sono stato colpito da un altro fascio di onde”. E poi chiede conferma a quelli che sono tra il pubblico. C’è una signora cui è esploso il fornetto e un altro che racconta i problemi del suo televisore che fa la schermata bianca. Non c’è il pubblico dell’ultima volta, quando Bufano aveva chiamato a raccolta i suoi concittadini e il salone della parrocchia debordava. Prevedendo un afflusso analogo di gente, nel campetto dell’oratorio era stato approntato un maxi schermo con tanto di altoparlanti che avevano trasmesso un documentario sull’incidenza delle onde elettromagnetiche provocate dai ripetitori telefonici.

Ma tutto quello spazio deserto perché – ci spiegano –la gente è rimasta a casa temendo la pioggia.

Baccaro siede in prima fila ma non dietro il tavolo dei relatori e ascolta. Biagio Bufano chiede a gran voce che la Protezione civile intevenga a Casalini come a Courmayeur: “Venissero a Cisternino a monitorare gli incendi come sono andati là a controllare la montagna. Qua ci stanno uccidendo anche se non siamo ricchi e non abbiamo gli chalet”.

Bufano urla e batte i pugni sul tavolo: “Sono pronto a bloccare mezza Puglia se necessario, con me ci sono almeno mille persone pronte a unirsi alla protesta”. In platea qualcuno si preoccupa di distribuire un modulo creato da Bufano per aderire al comitato che sta formando “per la tutela della salute pubblica”. Poi, sempre da dietro il tavolo, effettua la telefonata a Canneto per parlare in vivavoce con colui il quale guidò la protesta degli abitanti di quella frazione siciliana dove si verificarono incendi analoghi.

“Buonasera a tutti”, dice al telefono l’interlocutore siciliano. “Buonasera”, rispondono in coro i presenti in una sorta di dialogo surreale. Brava gente gli uomini e le donne di Casalini. Con il volto abbronzato non perché sciano come a Courmayeur ma lavorano quasi tutti nei campi e la mattina si svegliano presto. Brave persone anche i Bufano che convivono con questo momento di non voluta popolarità e cercano di sgomberare il campo da qualsiasi forma di dubbio.

Biagio metterà le chiavi a disposizione dell’autorità giudiziaria e con la casa inaccessibile potrà dimostrare che gli incendi sono – come teme – provocati da agenti ignoti.

Il sindaco Baccaro vigila e ha l’aria di uno determinato ad andare sino in fondo. I due alla fine dell’incontro-scontro non si stringono neanche la mano.

Nell’aria c’è fumo, ma niente paura: è la braceria dall’altra parte della strada. E la griglia, almeno quella, da queste parti non prende fuoco da sola.

Fonte: http://www.senzacolonnenews.it

 

 

03 Agosto 2014

Cisternino, confermato
la casamistero prende fuoco da sola

di ROBERTO LONGO

CISTERNINO (BRINDISI) - È successo ancora, questa volta in forma contenuta e discreta, ma è successo. La «Casa del fuoco» di Casalini, contrada a pochi chilometri da Cisternino, è tornata a far parlare di sé. Un piccolo episodio di autocombustione, l’ottavo per la cronaca, ma pur sempre un segnale preoccupante che il fenomeno è tutt'altro che sopito ed assai lontano dal potersi considerare prossimo all’archiviazione. È successo venerdì, pochi minuti prima di mezzogiorno, durante una delle abituali ispezioni di routine compiuta congiuntamente dai carabinieri della stazione di Cisternino, da un tecnico esperto della materia incaricato dalla Procura delle Repubblica di Brindisi e dal padrone di casa, Biagio Bufano.

Alcuni palloncini in gomma ed una buona quantità di chicchi di mais, esche lasciate volutamente sul posto, giacevano bruciacchiati sui gradini del vano scale di accesso al torrino del piano terrazzato, lo stesso interessato dal più vistoso dei 7 precedenti episodi di autocombustione succedutisi nella casa dal 15 marzo al 19 aprile. Da allora, nei tre mesi successivi non era successo più nulla, tanto da far pensare anche all’eventualità di un ritorno a casa. Ora, invece, tutto sembra essere nuovamente in discussione e, cosa strana a dirsi, proprio nei giorni successivi ai nuovi episodi analoghi verificatisi a Canneto di Caronia, in Sicilia, nella casa di Nino Pezzino.

Un sottile ed invisibile filo conduttore continua ad unire la Puglia alla Sicilia, ma in entrambi i casi nessuno riesce a fornire spiegazioni plausibili. Le varie commissioni tecniche sono all’opera, la Procura della Repubblica di Brindisi si è fatta carico delle indagini, ovviamente su Cisternino, coadiuvata dai carabinieri della locale stazione ma nulla è trapelato e lo sconforto sembra aver avuto il sopravvento sulla speranza di poter far ritorno tra le mura amiche. Biagio Bufano ha ripreso a lavorare nella sua azienda, cercando di allontanare i fantasmi dal cuore e dalla mente dei propri bambini, ma è chiaro che la verità sull'oscura vicenda sembra ancora lontana.

Delusione, confusione e preoccupazione sono i sentimenti che animano anche Nino Pezzino, ora definitivamente fuori da casa sua dopo gli ultimi incendi. «Non so più cosa pensare, mi chiedo solo se sia possibile che dopo 10 anni non si sia riusciti a formulare nessuna ipotesi, sono stanco e sfiduciato e non ho più la forza economica per ripartire e porre rimedio ai danni lasciati dal fuoco...». Biagio gli fa eco da Cisternino: «Avevo una speranza seppur labile di tornare a casa, ma il ripetersi degli episodi siciliani mi fa ripiombare nello sconforto...non so più cosa fare, Nino era diventato il mio angelo custode, sentirlo così giù fa male anche a me e mi fa pensare alla resa...». Da tempo, a Cisternino, nessuno parlava più della vicenda ma ora bisognerà elevare il grado di allerta in attesa di giungere a ipotesi verosimili. In Puglia e in Sicilia, due famiglie aspettano.

Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it

 

 

Secondo l'assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, i misteriosi incendi di Casalini potrebbero essere provocati da qualcuno che spara, volontariamente, "microonde" contro l'abitazione della famiglia Bufano. Probabilmente - sempre secondo Caroli - è la stessa tecnica usata da un altro misterioso killer tecnologico appostato tra la case di Canneto, in Sicilia.

 

L'abitazione dei Bufano a Cisternino, in provincia di Brindisi.



Lunedì, 08 Settembre 2014 21:26

L'estemporanea e come minimo fantascientifica ipotesi formulata da Caroli (che normalmente è uomo concreto, con decenni di sindacato alle spalle) scuote il salone della parrocchia di Casalini, laddove Biagio Bufano, il carpentiere che da mesi ha abbandonato insieme alla famiglia la sua villetta dopo i misteriosi incendi, aveva accolto Nino Pezzino, protagonista della vicenda di Canneto, per certi versi analoga anche se con conseguenze molto più devastanti.

In platea un centinaio di abitanti della frazione di Cisternino, accorsi per ascoltare il racconto di Pezzino e i rinnovati timori di Biagio, nonché le, come al solito, rassicuranti parole del sindaco Donato Baccaro, sin dal primo momento equilibrato e prudente nell'affrontare una situazione delicata e nella quale eccessivi allarmismi, ma anche scetticismi, sarebbero stati quelli sì esplosivi.
Era andato tutto secondo copione, con il Padrenostro recitato in apertura dal parroco di colore della piccola comunità di Casalini, i saluti di Bufano, emozionato per la presenza di Pezzino che arriva da Canneto di Caronia, provincia di Messina.
"Una puzza di bruciato particolare, gli incendi che si sviluppano negli angoli della casa: non sono un tecnico ma io sono convinto che qui a Casalini avvengano gli stessi fenomeni che sono avvenuti a Canneto": aveva spiegato Nino Pezzino, vittima con la sua famiglia di episodi tuttora inspiegabili.
Pezzino ricambia la visita che Bufano gli ha fatto qualche settimana fa dopo che a Canneto, nello scorso mese di luglio, il fuoco è tornato a squarciare la serenità della sua famiglia. La casa si è bruciata, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli si è recato sul posto per cercare di capire. Senza riuscire a trovare risposte.
È una sorta di "gemellaggio" tra Canneto e Casalini che Pezzino condisce con alcuni particolari che ricordano vagamente una canzone di Daniele Silvestri: "Abbiamo lo stesso patrono, San Nicola e sia io che Biagio viviamo nei pressi di una farmacia".
A Casalini, frazione di Cisternino, sulla strada che conduce a Ostuni, gli episodi da qualche mese si sono attenuati, anche se la villetta della famiglia Bufano non è più abitata ed è costantemente monitorata da telecamere collocate in tutte le stanze. La procura di Brindisi ha aperto un fascicolo nel quale però gli elementi sono pochi anche perché né l'Arpa né i vigili del fuoco hanno rilevato alcuna irregolarità in tema di carichi elettrici o di onde magnetiche. Esclusa con certezza qualsiasi tipo di "influenza" del ripetitore della Wind collocato proprio sopra l'abitazione di Bufano.
Nel salone della parrocchia di Casalini, dove sin dal primo momento si sono svolte queste assemblee pubbliche convocate da Bufano, l'affluenza non è certo quella dei primi giorni. Ma l'interesse e la preoccupazioni rimangono, così come anche il monitoraggio delle istituzioni. A confermarlo la presenza del sindaco di Cisternino, Donato Baccaro e dunque dell'invitato d'eccezione, l'assessore Caroli, cistranese doc.
"Le istituzioni - spiega Baccaro - sono presenti e affiancano la comunità. Con grande prudenza però, cercando di sollecitare gli enti e le persone che hanno la competenza tecnica per effettuare i controlli".
Molto più emotivamente coinvolto pare subito Caroli, il quale spiega che doveva essere a Taranto per la vicenda dell'Ilva, dove è morto un altro poveraccio. E invece ha preferito essere presente nella sua comunità: "Mai avrei immaginato di toccare questo tipo di disperazione", spiega quasi commosso. Ma ecco che avviene l'imprevisto.
Dopo che nessuno tra tecnici, scienziati e nemmeno gli stessi protagonisti della vicenda si sono avventurati in ipotesi sulle cause degli incendi, l'assessore regionale al Lavoro fornisce la sua personale (e originale) spiegazione degli eventi.
"Ma cosa succede a Canneto e cosa avviene a Casalini?", si chiede Caroli. "Sia Pezzino che Bufano parlano di campi magnetici, di qualcosa di misterioso che si concentra sulle abitazioni. Di qualcosa che le "autorità" conoscono bene e non possono rivelare. Si fanno forza a vicenda e ora le esperienze siciliane possono ispirare anche le scelte di Bufano".
Quindi la stoccata finale: "Non credo in fenomeni paranormali. Ma penso che esista una fonte che provoca queste microonde e le orienta. E non è lontana. Secondo me c'è qualcosa o qualcuno che a pochi metri di distanza ha imparato a usarle. A provocare volutamente gli incendi. Ma in attesa che la procura scopra la verità dobbiamo pensare alla salute dei famigliari di Bufano. È necessario uno screening che consenta di appurare che nel breve e nel lungo periodo non ci sia nulla. Poi la procura racconterà la verità".
Convinto lui. Certo è che le parole di Caroli aprono nuovi scenari perché pronunciate non da uno qualunque, ma da un assessore regionale. Chi sarà colui il quale spara raggi in grado di incendiare l'interno della villetta di Bufano? E perché? Nel salone della parrocchia tutti all'improvviso sembrano guardarsi con una piccola dose di sospetto. L'incendiario spara-raggi potrebbe esser proprio in quella stanza e magari ha anche recitato il Padrenostro con tutti gli altri. Poi squilla un telefonino con la suoneria del gallo. A ricordare che qua la gente domani all'alba è già nei campi e versare sudor e fatica. Dell'attentatore al microonde magari si riparlerà domani, ma all'ora di cena.

Fonte: http://www.senzacolonnenews.it

 

Persone coinvolte nel mistero di Canneto, frazione Di Caronia (Messina) e di Casalini, frazione di Cisternino (Brindisi) parlano delle relazioni tra i misteri che hanno coinvolto queste due aree. Parlano anche Biagio Bufano e Nino Pezzino. Ecco il video della conferenza.

 

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